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SANTUARIO DI SAN PIETRO MARTIRE

SEVESO (MI)

 

Venerdì 20 maggio 2005, ore 21.15

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MISSA DOMINE, QUID MULTIPLICATI SUNT

Orfeo Vecchi

 

Ricercare di Viole avanti la Messa  di Luigi Battiferri

 

Mottetto, “Cantatibus organis”  Orfeo Vecchi 

 

INTROITUS : Canto Gregosiano “Justus es Domine”  (I modo)

 

KYRIE ELEISON (a 6 v.)

 

 GLORIA (a 6 v.)

 

Mottetto,  Ostende in me”  di Guglielmo Arnone

 

GRADUALE : Canzon dopo l'epistola da una messa d' Organo

 

Canto Gregoriano “Alleluia” v. Beatus vir qui timet Dominum

 

Mottetto,  “Alleluia” di Stefano Limidi

 

CREDO ( a 6 v.)

 

OFFERTORIUM :   Canto gregoriano,  “Benedicam Dominum” (I modo)

 

SANCTUS ( a 6 v.)

 

OSANNA ( a 6 v.)

 

     BENEDICTUS ( a 6 v.)

 

OSANNA UT SOPRA ( a 6 v.)

 

ELEVATIONE: Mottetto, “O dulcedo melliflua”  di Orfeo Vecchi  

 

AGNUS DEI (a 6 v.)

 

COMMUNIO: Mottetto,  “Benedicam  Domino” di  Giovan B. Stefanino 

 

Mottetto,  “Florete Flores” di Stefano Limidi 

 

POST COMMUNIO : Canto gregoriano ,  Si quis sitit veniat ad me”

 

DEO GRATIAS :  Canto gregorianoBenedicamus Domino – Deo gratias”

 

Magnificat a 6 v.m. di Orfeo Vecchi

 

 

 

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Gruppo vocale “MUSICA LAUDANTES”

Schola gregoriana MUSICA LAUDANTES

 diretta da MICHELANGELO GABBRIELLI

 

 

 

Viole da gamba

VITTORIO GHIELMI,  CRISTIANO CONTADIN, RAMI ALQHAI

 

Trombone

                                                             LORENZO GHIRLANDA

 

Tiorba

IVAN PELA'

Organo

 DAVIDE  POZZI

 

Direttore

 RICCARDO DONI

 

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Direzione Artistica

ASSOCIAZIONE MUSICALE

   HUMOR ALLEGRO

 

INTRODUZIONE AL CONCERTO

 

Quelle che andremo ad eseguire questa sera, sono solo alcune delle musiche raccolte da Guglielmo Berti , Musico della Chiesa Ducale di S. MARIA della Scala di Milano, stampate a Milano nel 1610.

            Sono tutte musiche inedite conservate presso la Biblioteca Nazionale di Vienna e ritrovate , grazie alla segnalazione del musicologo americano Prof. Robert  L. Kendrick, dall'Associazione Musicale Humor Allegro  che da anni opera sul territorio della Brianza alla ricerca di musiche inedite originali del XVI e XVII sec.

Questa Antologia Musicale contiene brani polifonici a sei voci quali Messe, Mottetti ed un Magnificat composti da alcuni musicisti che lavorarono in Santa Maria della Scala prima della demolizione per far posto, più tardi,   a quello che diventerà uno tra i più importanti  teatri del mondo: il Teatro alla Scala. Si tratta in sostanza di una sorta di eredità contrappuntistica dei compositori attivi alla Scala e raccolta in forma antologica da Guglielmo Berti che giunse in S. Maria presso S. Celso intorno al 1605.

 

L'Antologia è da considerarsi una sorta di eredità contrappuntistica dei compositori attivi in S. Maria alla Scala  (Orfeo Vecchi,  Giovanni Battista Stefanini,  Giulio Cesare Ardemanio) più altri musicisti molto che lavoravano a Milano tra la fine del  XVI e inizi  del XVII sec. (Giovanni Paolo Cima,  Giulio Cesare Gabussi, Stefano Limidi e Giacomo Filippo Cabiati).

 

Come si evince dal frontespizio, l'Antologia è dedicata “Al Molto Ill.mo Sig. Giulio Aresi Feudatario della Pieve di Seveso de i Sessanta del Consiglio Generale di Milano, & Questore del Magistrato Straordinario per S.M. Cattolica” e testimonia ancora una volta lo stretto legame  tra gli Arese e gli ambienti musicali milanesi.

La dedica di Berti nei confronti di  Giulio Arese,  sintetizza da una parte il pensiero greco sul ruolo e sul potere della musica nell'ascendere l'anima a Dio ; dall'altra   lo sforzo di raccogliere in   un' unica collezione le più importanti  musiche dei più noti e famosi compositori del tempo della città di Milano.

 

Giulio I Arese, (1572-1627) che aveva sposato Margherita Legnani, è il padre,  dell'ormai più celebre,  Bartolomeo III Arese; più in generale era stato Questore del Magistrato Straordinario, Senatore, Presidente del Magistrato Ordinario e poi del Senato milanese nel 1619.

Aveva manifestato vivaci  interessi culturali espressi anche con l'adesione alla Accademia degli Inquieti di Pavia.

Per quanto riguarda la realtà del nostro territorio, nel 1618 Giulio, Feudatario della Pieve di Seveso,    stabilisce una cospicua donazione per la fabbrica di S. Pietro consolidata in seguito anche dal fratello  Cesare Arese  (conosciuto soprattutto come Frà Paolo e stimato come grande predicatore appartenente all'ordine dei padri Teatini).

A Giulio non è  escluso riconoscergli anche un ruolo importante per l'avvio dei lavori (riferibili almeno alla costruzione dei nuclei più antichi) dell'attuale Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno.

 

 

ORFEO VECCHI

 

Le tradizioni musicali, datate sin da  prima degli inizi del  cinquecento, coincidenti con il periodo del dominio sforzesco,   furono molto importanti intorno alla metà del ‘500.

Come molte altre istituzioni, venne ad emergere musicalmente solo dopo la peste del 1576, con  la designazione di Carlo di Vecchi (proba. Milano, ca 1550 – ivi, 1604) come maestro di cappella, nel periodo compreso tra il 1580 e l' 82 : carica che ricoprì fino al 1604 (anno della morte).

I musicisti che ricoprirono successivamente la carica di M° di Cappella in S,. Maria furono in ordine : Giovanni Battista Stefanini e Giulio Cesare Ardemanio.

 Nato nel 1551 a Milano e formato a Vercelli, il Vecchi ebbe legami anche con alti e importanti prelati e patroni musicali tra cui lo stesso cardinal Federigo Borromeo.

Infatti, la successiva ascesa di Vecchi nel collegio dei canonici fu dovuta, in parte, anche grazie all'aiuto del cardinal Federigo Borromeo, la cui assistenza fu invocata dal compositore nel Gennaio 1591 al fine di migliorare la propria posizione all'interno del collegio. Grazie all'intervento del cardinale , Vecchi venne così  sollevato, ad esempio,  dagli oneri dell'insegnamento.

Vecchi inviò musiche al prelato: un singolo mottetto con la sua prima lettera e,  successivamente, quattro altri mottetti che lui stesso considerava “le più belle compositioni che (Federigo) V.S. Ill.ma habbi sentito delle mie”.

 

Molto ricca la produzione musicale del Vecchi; a tal proposito riportiamo un encomio di Girolamo Borsieri che conferma l'importanza e la straordinaria capacità compositiva del Vecchi :

           

Orfeo Vecchi, ufficialmente responsabile della cappella alla Scala, era un compositore di grande talento, tanto che con la cartella creava mottetti davanti ai tuoi occhi, anche policorali, con la stesso tempo che un buon scrittore userebbe per scrivere una lettera. Egli stampò mottetti, salmi, messe e altre opere musicali in così grande abbondanza tanto che nessuno potesse mai eccedergli; inoltre egli da solo scavalcò tutti quelli che in questa professione ebbero pubblicato partiture.

 

 

TRADIZIONI MUSICALI IN SANTA MARIA DELLA SCALA E CRITERI  RELATIVI ALLE SCELTE MUSICALI

 

 In un documento degli anni ‘90 del 1500 si legge che il  coro diretto da  Orfeo Vecchi  era costituito da  sei cantanti adulti, un organista (Bernardo Borghese), più alcuni soprani ingaggiati al bisogno.

I problemi di soldi e di reclutamento del personale iniziarono però a preoccupare la cappella già intorno agli anni seguenti la pubblicazione dell'antologia del Berti e quindi tra il 1610 e il 1630.  Infatti più tardi, nel 1651, il Bassanini (altro Maestro di Cappella della Scala) riporta che precedentemente tutti i giorni di festa erano suonati con polifonie, ma quando i fondi diminuirono (probabilmente nella crisi degli anni 20 del 600 a causa delle spese di guerra contro la Germania e i Paesi Bassi), al fine di  risparmiare i costi di un ensemble permanente (che sembrava essere divenuto identico a quello della cappella ducale nel palazzo), solo i giorni pontifici venivano celebrati con la musica ed unicamente solo da pochi prelati.

Ma da cosa era formato l'Ensemble musicale della Cappella Ducale di quegli anni?

Innanzitutto l'insieme ducale, situato nella corte del Palazzo Ducale, era composto da cantanti e orchestrali che  prestavano  servizio nella cappella di San Gottardo;   si tratta di un  organico che,  però,  ostentava  meno prestigio, anche in termini di composizioni scritte, rispetto a quello della Scala.

 Alcune informazioni sui cantanti che facevano parte di questo ensemble (quello ducale) si ritrovano  in una delle poesie dialettali di Fabio Varese:  egli pubblicò un volume di canzonette  (ormai perse)  nel 1652 e fu membro dell'ensemble ducale fino alla sua morte.

 Anche se non avevano una retribuzione adeguata, i cantanti ducali erano persone molto conosciute nella città e alcune di loro, purtroppo,  perirono nella famosa peste del '30.

Che gli strumentisti ducali si esibissero anche in Santa Maria  della Scala è palesemente evidenziato dallo sforzo con cui nel 1623,  la curia fece di tutto per ritirarli e bandirli.

La grandezza , comunque, dell'ensemble a palazzo  non è del tutto chiara e precisa.

Dopo il 1610 vennero ingaggiati a Palazzo i fratelli Rognoni; Domenico che proveniva  da San Marco come maestro di cappella e Francesco, proveniente dalla piccola corte di Fieschi di Messerano (a sud-ovest di Vercelli),  come capo della banda strumentale.

Biagio Marini fu brevemente in servizio nella metà degli anni '30 del 600 e ancora nel 1648-49. Il maestro successore fu Teodoro Casati, attivo in diversi momenti fra 1640 e il 1670, il quale registrò Concerti ecclesiastici nel 1651 includendo un nuovo stile di mottetti (a 2-4) composti per l'ingresso del 1649 e per le donne della famiglia Arese. (Lucrezia e Giulia)

Dal 1665 la cappella, ora identificabile con l'ensemble della Scala, era tornata a 8 cantanti con la presenza stabile di 1 cornetto, due violini, una dulciana e un organo.

 

Ivan Pelà

 

 

 

ASSOCIAZIONE MUSICALE HUMOR ALLEGRO

                Promuove da diversi anni Progetti Culturali nell' ambito della Musica Antica, con lo scopo di recuperare, valorizzare e rivitalizzare i beni architettonici e artistici del territorio.

Ha realizzato Progetti Musicali importanti per diversi Comuni, Enti ed Istituzioni pubbliche e private, organizzando numerosi Concerti, Rassegne Musicali,  Rievocazioni Storiche,  Stages di Danza e Strumenti Antichi, Convegni di Studi, proponendo anche repertori inediti, frutto di studi e ricerche effettuate in archivi storici e biblioteche.

Humor Allegro organizza  da dieci d'anni,  il  “Festival Internazionale di Danza e Musica Antica” che si tiene annualmente nel periodo compreso tra maggio e luglio, nella Valle del Seveso,  e attualmente sta lavorando ad un importante progetto di riscoperta della musica dedicata alle famiglie patrizie Secentesche dei casati Arese e Borromeo. Tra le varie musiche ritrovate, sia di genere sacro che profano, spiccano i repertori musicali eseguiti presso la Cappella Ducale di S. Maria alla Scala di Milano, nonché alcuni melodrammi Secenteschi di grande valore, conservati presso l'Archivio Borromeo, sull'Isola Bella.

Per maggiori informazioni consultate il sito web: www. humorallegro.com

 

GRUPPO VOCALE E STRUMENTALE

MUSICA LAUDANTES

 

Il gruppo, costituito in Associazione, è  strutturato in differenti formazioni che consentono l'esecuzione di un ampio repertorio. Dal 1984 svolge regolare attività concertistica in Italia e all'estero.

L'Ensemble ha realizzato diverse prime esecuzioni di brani inediti del musicista napoletano Fedele Fenaroli, dei milanesi Michelangelo Grancini, Giuseppe Sarti, Gian Andrea Fioroni, Giovanni Maria Appiano e Giovanni Antonio Grossi.

Collabora costantemente con importanti ensemble, eseguendo il repertorio Barocco e Classico con strumenti originali.

Musica Laudantes ha realizzato la registrazione di un Compact Disc dedicato ad Antonio Vivaldi, un Compact Disc per la casa discografica francese "Opus 111", con musiche della compositrice novarese Isabella Leonarda e, per la casa discografica Stradivarius, un Compact Disc con musiche per doppio coro e due organi concertanti di Giuseppe Sarti .

Nel 2003 oltre all'organizzazione della stagione “Musica per le Abbazie”, (sette concerti nelle più importanti Abbazie lombarde) è stato eseguito un importante concerto per il ciclo “Le Settimane Bach” con l'ensemble “Il Giardino Armonico” diretto da Giovanni Antonini. Ha inoltre preso parte alle celebrazioni per il Sesto Centenario di fondazione della Cappella del Duomo di Milano eseguendo un concerto di musiche inedite di Johann Christian Bach.

Nel 2004, dopo la partecipazione al ciclo “Musica e Poesia in San Maurizio” e un concerto nella Basilica di S. Ambrogio con l'esecuzione della Messa dell'Incoronazione di Mozart e altre musiche mozartiane in collaborazione con l'orchestra “Musica Rara” diretta da Arnold Bosman, l'Associazione ha ripreso, ampliandola, la rassegna “Musica per le Abbazie” coinvolgendo sette tra le più importanti abbazie della Lombardia con dieci concerti nel corso dell'anno.

Direttore artistico è Riccardo Doni, che si avvale della collaborazione di Michelangelo Gabbrielli (Maestro sostituto), Davide Pozzi e Carlo Mazzone (Accompagnatori al Pianoforte e Organo) e di Loredana Bacchetta e Atonella Gianese (Insegnanti di vocalità).

 

Trascrizione delle musiche a cura di Musedita (A. Bares)